Personaggi illustri


Amministrazione Trasparente

In ordine di tempo essi sono Francesco di San Massimo (1300-1357), che dalla povera Canonica situata nella Pianura a nord del paese, raggiunse alti gradi nella carriera ecclesiastica, dopo essere stato chiamato ad Avignone, allora sede del Papato, da Clemente VI come suo segretario Apostolico.

Resse, infatti, quella Cancelleria in qualità di sovrintendente alla stesura di tutti i delicatissimi documenti redatti in quegli anni dalla Curia papale, fin sotto Innocenzo VI e cioè dal 1347 al 1357, anno della sua morte.

Fu oggetto di grandi onori per aver condotto questo compito in modo egregio.

Si pensi che a quel posto il Papa aveva chiamato uno dei più grandi poeti italiani, Francesco Petrarca, allora residente anche lui ad Avignone.

Rifiutato il Petrarca, quell'incarico fu proposto dal papa Clemente VI “al canonico della diocesi di Boiano, Francesco di San Massimo“.

Il grande poeta gli scrisse una delle sue più belle lettere delle Familiari.

Affinchè il ricordo di questo illustre cittadino non sia del tutto negletto e ad onore del paese tutto, approfitto per avanzare alle competenti autorità amministrative una rispettosa, ma doverosa proposta che promuova la intitolazione toponomastica al suo nome, di una via o di un qualsiasi altro luogo del paese, che credo possa essere unanimemente condivisa dalla cittadinanza.

Ma passiamo al ricordo di un altro degno concittadino: il pittore Raffaele Gioia.

Nacque a San Massimo nel 1757 e vi morì, assieme a due sue figlie, il 26 luglio 1805 vittima del terremoto che sconvolse il paese.

I primi rudimenti della pittura li apprese dal padre, maestro Alessandro.

Col tempo divenne artista di chiara fama e si inserì “nella multiforme ricerca pittorica“ che nel secolo XVIII era tanto sentita nel Molise come in tutte le altre regioni d'Italia.

Si distinse, quindi, assieme ad una folta schiera di altri pittori molisani quali Nicola Fenico, Francesco Palombo, il Gambara, Benedetto e Pietro Brunetti, il D'Apollonio e sopra di tutti il celebre Paolo Gamba.

Le sue tele adornano l'altare maggiore della Cattedrale d'Isernia, raffigurano un Cristo in atto di dar le chiavi a S. Pietro.

I due quadri laterali del coro rappresentano rispettivamente La Donna Adultera e la Disputa di Cristo fra i Dottori.

Nei due altari laterali un quadro rappresenta la Vergine Maria Addolorata, l'altro S.Michele d ancora i santi Nicandro, Marciano e Vito.

Nella Cattedrale di Boiano si possono osservare di Raffaele Gioia due grandi tele, recentemente restaurate, che si trovano collocate ai lati dell'altare maggiore.

Esse raffigurano Il Battesimo di un re e San Bartolomeo Apostolo, in atteggiamento di predicazione.

Sotto la prima tela si legge: RAPH. GIOIA S.TI MAXIMI INVENIT ET PINXIT 1793.

Trovandola forse iniziata da qualche altro artista, la completò. Nella seconda tela è chiaramente leggibile: RAPHAEL GIOIA SANCTI MAXIMI PINXIT 1793.

Quadri di Raffaele Gioia adornano una chiesa di Venafro ed altri suoi nove affreschi, eseguiti nel 1804, adornano la Chiesa Parrocchiale di Pettoranello e raffigurano i più salienti episodi della vita della Madonna.

Sua è anche la grande pala, raffigurante l'Assunzione di Maria SS. in Cielo, che sovrasta l'Altar Maggiore.

Quest'opera nel 1872 venne restaurata dal pittore francese Jannes Vernier.
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